BISCEGLIE, 10 febbraio 2023 – “Nel corso della vita può capitare, come è successo a me, di rompersi il femore a seguito di un incidente. In questi casi ti rendi conto, subito dopo l’intervento chirurgico, che il percorso di recupero e riabilitazione sarà lungo, duro e complesso. Un percorso che può avere importanti ripercussioni anche nella vita familiare”. È quanto si legge in un nuovo messaggio di ringraziamento che riceviamo e volentieri pubblichiamo, a firma del sig. Ezio S..
“Per iniziare il prima possibile le terapie riabilitative e, nello stesso tempo, liberare la famiglia dalla responsabilità di assistere un parente con una temporanea disabilità – prosegue – ho scelto Villa San Giuseppe presso l’Opera Don Uva, a Bisceglie. Posso affermare, senza alcuna esitazione, che in Villa San Giuseppe ho trovato una FAMIGLIA , che mi ha aiutato a riconquistare l’autonomia, grazie sia ai trattamenti fisioterapici, sia all’assistenza infermieristica e socio-sanitaria, di professionisti qualificati e pronti ad affrontare qualsiasi situazione. Vorrei, pertanto, – sottolinea il sig. Ezio – porgere un sincero ringraziamento al dott. Luigi Di Bisceglie, che mi ha accolto in Villa San Giuseppe, dandomi così la possibilità di incontrare persone speciali, che mi hanno “preso per mano” durante la mia degenza, consentendomi di raggiungere l’obiettivo del completo recupero. Vorrei inoltre ringraziare, esprimendo profonda gratitudine, Rita Cosmai, che ha accompagnato con grande professionalità ed empatia il mio percorso di riabilitazione, e Maria Di Gregorio che, con profondo senso di responsabilità e dedizione, ascolta le esigenze dei pazienti e coordina il complesso lavoro di Infermieri e Operatori Socio-Sanitari. Un ultimo pensiero è rivolto alla proprietà ed al management di Universo Salute s.r.l., nella persona del dott. Paolo Telesforo. Ritengo che il polo ospedaliero ed extraospedaliero di Bisceglie, per la invidiabile posizione strategica, per la disponibilità di spazi da valorizzare, e per la disponibilità di risorse umane qualificate, abbia la possibilità di diventare un fiore all’occhiello per la sanità nazionale. In questa direzione c’è ancora strada da fare, ma l’obiettivo è raggiungibile con investimenti mirati (penso soprattutto alla digitalizzazione dei processi e alla indipendenza energetica), con una maggiore condivisione di strategie e risultati, e con l’allontanamento di risorse umane, che non rappresentano degnamente lo spirito di Don Pasquale Uva. Spirito che, – conclude il sig. Ezio – nonostante il mio ateismo, ho avuto modo di respirare, muovendomi nei suoi luoghi. Grazie ancora”.